Il “Return to play” è stato oggetto di molte polemiche in questi giorni. Nato con solide necessità, aveva però il grave difetto di non essersi aggiornato all’evoluzione pandemica.
La Federazione Medici Sportivi Italiana è intervenuta con una modifica sostanziale dell’impianto, che accoglie alcuni dei suggerimenti fatti pervenire.
Il nuovo protocollo (trovate il testo integrale QUI) indica in maniera più precisa le modalità di intervento dei medici, eliminando alcune aree grigie e in alcuni casi riduce il tempo di attesa per poter eseguire la visita.
Il criterio primario rimane quello della gravità dei sintomi. Questo divide in due grandi categorie gli atleti.
Il PRIMO GRUPPO sono gli ASINTOMATICI o chi avesse contratto una FORMA LIEVE (solo febbre, cefalee…senza ricovero in ospedale).
Per questi l’ottenimento della certificazione dipende da tre ulteriori fattori: età, patologie pregresse e vaccinazione.
Per gli atleti sotto i 40 anni, senza patologie individuate come fattore di rischio e con campagna vaccinale completa la visita sarà molto simile a quella normale e si potrà fare già a SETTE GIORNI dalla negativizzazione.
Per gli atleti sopra i 40 anni o con patologie individuate come fattore di rischio (nel documento trovate gli esempi) o con campagna vaccinale incompleta, la visita potrà essere pianificata non prima di 14 giorni.
Il SECONDO GRUPPO racchiude chi ha contratto la malattia in FORMA PIU’ GRAVE (vi rimandiamo direttamente al documento per approfondimenti). Per questi atleti i tempi rimangono gli stessi di prima: 30 giorni dalla negativizzazione. Gli esami richiesti sono indicati con più precisione e mirano a valutare eventuali danni a lungo termine della malattia.
ATTENZIONE: secondo una disposizione successiva, gli atleti CSI NON SONO MAI da considerarsi atleti di “interesse nazionale”, anche qualora partecipino a campionati di interesse nazionali o alle fasi finale di campionati Centro Sportivo Italiano.
Come sempre vi ricordiamo che in Regione Lombardia le visite per ottenere il “Return to play” sono gratuite per minorenni e persone con disabilità.
Questo passaggio non è solo obbligatorio per chi ha visto interrotta la stagione, a causa del contagio, con una visita in coso di validità. La propria avvenuta positività va indicata anche in caso di nuova visita o in caso di visita scaduta da rinnovare.
In caso di dubbi o domande la migliore soluzione è quella di chiamare il centro di medicina sportiva presso cui avete fatto l’ultima visita agonistica e verificare con loro i passaggi da svolgere.